La nascita del liceo e la strumentazione del gabinetto di Fisica
Il liceo scientifico "Angelo Messedaglia" venne istituito per regio decreto il 6 maggio 1923 e aprì le sue porte ai primi studenti nell'anno scolastico 1923-24. In seguito alla riforma Gentile, infatti, la precedente sezione fisico-matematica dell'Istituto Tecnico e per Ragionieri e Geometri "A. M. Lorgna" si trasformò nel nuovo liceo scientifico, rimanendo nell'ambito delle scuole gestite dall'amministrazione provinciale. Quest'ultima nota è fondamentale per comprendere la presenza dell'importante patrimonio di strumenti antichi di Fisica in possesso del liceo. Fu proprio l'amministrazione provinciale, che gestiva innumerevoli scuole a Verona, a far confluire nel neonato liceo scientifico la strumentazione in dotazione, non solo alla già citata sezione fisico-matematica dell'Istituto Tecnico, ma anche quella di diversi ordini di scuole che negli anni precedenti erano state soppresse come il Ginnasio Comunale e le Scuole Reali. In questo periodo il liceo trovò la propria prima sede nei locali dell'Istituto "A. M. Lorgna", in via Fratta.
Un antico registro scolastico del XIX secolo, rinvenuto durante le ricerche svolte per l'ottantesimo anniversario del liceo, fornisce preziosissime informazioni riguardanti il patrimonio strumentale del Messedaglia. Il registro, intitolato "Catalogo del Materiale dei Gabinetti di fisica Meccanica e affini dell'Istituto Industriale e Professionale di Verona", riporta all'inizio un indice delle categorie a cui appartengono gli strumenti e gli oggetti del registro; leggiamole: Apparati di Oggetti diversi, Meccanica, Cinematica, Proprietà generali, Gravità, Calorico, Magnetismo, Elettricità per attrito, Elettricità di corrente, Ottica, Acustica, Officina, Libri. I materiali sono annotati con data di acquisto, costo e ente, scuola o luogo di provenienza. Alcuni provengono dalle già citate Scuole Reali, altri da Vienna o da Parigi. La prima data di acquisto è quella del 1868, non strano se pensiamo che solo due anni prima, nel 1866, il Veneto era passato sotto il regno d'Italia dopo la terza guerra di indipendenza italiana.
Nel volume pubblicato per i cinquant'anni del liceo, in un articolo di Rodolfo Roccato iscritto nel 1923 all'ultimo anno di corso e diplomatosi nel 1924, leggiamo una preziosa testimonianza riguardante la dotazione degli strumenti di Fisica del liceo: "Il Liceo Scientifico era dotato di un laboratorio di Fisica grande e ben fornito, composto di alcune sale piene di apparecchi e di strumenti, alcuni disposti entro apposite vetrine, e collocati su tavole situate lungo le pareti o in mezzo ai vari locali, talché l'insieme risultava una specie di museo, un piccolo labirinto. Un giorno, nell'ultima ora di lezione antimeridiana, il professore ci portò a visitare il laboratorio, e noi ci aggiravamo per le varie sale, chiedendo di quando in quando spiegazioni a lui, che si divideva fra i vari gruppi. Tutta la Fisica - si può dire - vi era rappresentata, o meglio la sua storia: meccanica, acustica, ottica, idraulica, pneumatica, termologia, elettrologia, con mille apparecchi, piccoli o grandi, semplici o complessi, primitivi o perfezionati."1 Deduciamo, da questa testimonianza, come gli strumenti fossero esposti nella prima sede del liceo e come fosse data l'opportunità agli studenti di osservarli. Con ogni probabilità gli stessi strumenti venivano usati nelle lezioni laboratoriali.
A causa del crescente numero di iscrizioni del secondo dopoguerra, l'amministrazione provinciale deliberò nel 1952 che la nuova sede del liceo diventasse palazzo Ridolfi-Da Lisca, in Stradone Maffei. Qui venne allestito un laboratorio di Fisica a gradoni, dove gli studenti potevano accomodarsi ed ascoltare le lezioni ma soprattutto guardare gli esperimenti svolti dai loro docenti e dai docenti tecnico-pratici dell'istituto. Accanto al laboratorio a gradoni vi era un'aula dove i docenti preparavano le esperienze da mostrare agli studenti, in quest'aula, in apposite vetrine, trovarono spazio la maggior parte degli strumenti antichi di Fisica, mentre i meno utilizzati furono alloggiati in un magazzino vicino alle palestre.
La centralità dell'aspetto laboratoriale, legato agli strumenti della collezione del liceo, lo troviamo nelle parole di uno dei professori di Matematica e Fisica più rappresentativi della storia del Messedaglia: Abele De Marco, docente dalla fine degli anni '30 alla fine degli anni '60 e preside del liceo nel 1965, che nelle premesse didattiche all'insegnamento scriveva nel 1960 che era necessario sensibilizzare gli studenti "alla gioia e al fascino della esperienza brillantemente riuscita, in fisica"2.
La mostra degli strumenti nel 2003 ed il libro "100 strumenti antichi al Liceo Messedaglia"
Nel 2003 in occasione dell'ottantesimo anniversario del liceo fu allestita una mostra degli strumenti antichi nel Museo di Storia Naturale di Verona dal titolo: "Strumenti antichi al liceo Messedaglia", curata dall'allora tecnico di laboratorio Silvano Troiani e dalla docente di scienze Maria Angela Bernardi. Vennero allora esposti 44 strumenti dal 18 dicembre 2003 al 21 marzo 2004. A questo link si può accedere alla pagina del Museo di Storia Naturale dedicato alla mostra. Il lavoro di catalogazione e studio degli strumenti portò inoltre, in questa occasione, alla pubblicazione del volume: "100 strumenti antichi al Liceo Messedaglia". Il testo riporta foto, descrizioni ed approfondimenti di 100 fra gli strumenti più significativi in possesso del liceo. Va evidenziato il fatto che il libro e la mostra furono il risultato di tre anni di impegnativo lavoro in cui i due docenti aiutati da studenti, colleghi e collaboratori ripulirono, sistemarono e studiarono accuratamente gli strumenti.
Il "Progetto Museo di Fisica" e la costituzione del Museo degli strumenti antichi
Pochi anni dopo la mostra il liceo si trasferisce e dalla sede di palazzo Ridolfi-Da Lisca trova la sua collocazione nel grande complesso di via Bertoni, sede attuale del liceo. Il trasloco viene effettuato nell'estate del 2007 e gli strumenti, accuratamente imballati, vengono depositati per la maggior parte nel laboratorio di Fisica e in un magazzino al terzo piano. Altri strumenti tra i più significati ed ingombranti trovano spazio in biblioteca, in presidenza o esposti in un corridoio al terzo piano; il professor Paolo Cona insieme ad alcuni studenti valorizza alcuni di questi strumenti posizionandoli su eleganti strutture di legno, nel corridoio sud, del terzo piano dell'edificio. Nel 2017 inizia il "Progetto Museo di Fisica" con l'obiettivo di recuperare e catalogare l'intera collezione in possesso del liceo (si veda la sezione "Progetto"). Il professor Leonardo Aldegheri a partire dagli strumenti già esposti e dal libro della mostra, insieme ad alcuni studenti, inizia le ricerche sugli strumenti della scuola. Inizialmente il progetto si concentra sulla creazione di schede riguardanti gli strumenti, da inserire poi in un sito internet, con la creazione di un Museo virtuale. La concomitante ricorrenza del centenario del liceo ha spinto il progetto più in là verso la realizzazione di un vero e proprio museo. Dopo anni di studio degli strumenti, il museo fisico è stato realizzato ed allestito nel 2023, nel lungo corridoio del terzo piano, ala nord, della sede del liceo. L'inaugurazione è avvenuta il 25 novembre del 2023.
1 AA. VV. "Cinquant'anni, nel cinquantenario del liceo scientifico A. Messedaglia, di Verona", edito a cura del comitato degli ex allievi del Messedaglia, Verona, 1974, p. 19.
2 AA. VV. "Cinquant'anni, nel cinquantenario del liceo scientifico A. Messedaglia, di Verona", edito a cura del comitato degli ex allievi del Messedaglia, Verona, 1974, p. 36.
Il curatore del museo
Leonardo Aldegheri