La nascita del liceo e la strumentazione del gabinetto di Fisica
Il liceo scientifico "Angelo Messedaglia" venne istituito per regio decreto il 9 settembre 1923 e aprì le sue porte ai primi studenti nell'anno scolastico 1923-24. In seguito alla riforma Gentile, infatti, la precedente sezione fisico-matematica dell'Istituto Tecnico e per Ragionieri e Geometri "A. M. Lorgna" si trasformò nel nuovo liceo scientifico, rimanendo nell'ambito delle scuole gestite dall'amministrazione provinciale. Quest'ultima nota è fondamentale per comprendere la presenza dell'importante patrimonio di strumenti antichi di Fisica in possesso del liceo. Fu proprio l'amministrazione provinciale, che gestiva innumerevoli scuole a Verona, a far confluire nel neonato liceo scientifico la strumentazione in dotazione, non solo alla già citata sezione fisico-matematica dell'Istituto Tecnico, ma anche quella di diversi ordini di scuole che negli anni precedenti erano state soppresse come il Ginnasio Comunale e le Scuole Reali. In questo periodo il liceo trovò la propria prima sede nei locali dell'Istituto "A. M. Lorgna", in via Fratta.
Un antico registro scolastico del XIX secolo, rinvenuto durante le ricerche svolte per l'ottantesimo anniversario del liceo, fornisce preziosissime informazioni riguardanti il patrimonio strumentale del Messedaglia. Il registro, intitolato "Catalogo del Materiale dei Gabinetti di fisica Meccanica e affini dell'Istituto Industriale e Professionale di Verona", riporta all'inizio un indice delle categorie a cui appartengono gli strumenti e gli oggetti del registro; leggiamole: Apparati di Oggetti diversi, Meccanica, Cinematica, Proprietà generali, Gravità, Calorico, Magnetismo, Elettricità per attrito, Elettricità di corrente, Ottica, Acustica, Officina, Libri. I materiali sono annotati con data di acquisto, costo e ente, scuola o luogo di provenienza. Alcuni provengono dalle già citate Scuole Reali, altri da Vienna o da Parigi. La prima data di acquisto è quella del 1868, non strano se pensiamo che solo due anni prima, nel 1866, il Veneto era passato sotto il regno d'Italia dopo la terza guerra di indipendenza italiana.
La collezione di strumenti di fisica, che impreziosiva il neonato liceo negli anni Venti del Novecento, era estremamente ampia e poteva contare più di 200 oggetti, tutti databili tra la fine del XIX secolo e i primi due decenni del XX secolo, molti dei quali accuratamente costruiti e di un certo valore economico. Per comprendere la ricchezza di questa eredità non comune dobbiamo tornare al 1873. In quell’anno moriva un illustre cittadino veronese: Marcantonio Bentegodi, noto soprattutto per la promozione delle attività sportive fra i giovani e il cui nome rimane tutt’ora legato a innumerevoli società e impianti sportivi a Verona. Bentegodi non si prodigò soltanto nel dare impulso alla diffusione delle attività sportive ma lasciò scritto nel suo testamento che un quarto dei suoi ingenti lasciti andassero al potenziamento della strumentazione di fisica del sopra ricordato Regio Istituto tecnico Lorgna1. Il comune di Verona si impegnò così, negli anni successivi, ad acquistare strumenti anche molto sofisticati e costosi, per spendere le risorse economiche provenienti dalle rendite del benefattore. Questo rese, negli anni, sempre più consistente la dotazione laboratoriale che poi passò al Messedaglia.
Nel volume pubblicato per i cinquant'anni del liceo, in un articolo di Rodolfo Roccato iscritto nel 1923 all'ultimo anno di corso e diplomatosi nel 1924, leggiamo una preziosa testimonianza riguardante la dotazione degli strumenti di Fisica del liceo: "Il Liceo Scientifico era dotato di un laboratorio di Fisica grande e ben fornito, composto di alcune sale piene di apparecchi e di strumenti, alcuni disposti entro apposite vetrine, e collocati su tavole situate lungo le pareti o in mezzo ai vari locali, talché l'insieme risultava una specie di museo, un piccolo labirinto. Un giorno, nell'ultima ora di lezione antimeridiana, il professore ci portò a visitare il laboratorio, e noi ci aggiravamo per le varie sale, chiedendo di quando in quando spiegazioni a lui, che si divideva fra i vari gruppi. Tutta la Fisica - si può dire - vi era rappresentata, o meglio la sua storia: meccanica, acustica, ottica, idraulica, pneumatica, termologia, elettrologia, con mille apparecchi, piccoli o grandi, semplici o complessi, primitivi o perfezionati."2 Deduciamo, da questa testimonianza, come gli strumenti fossero esposti nella prima sede del liceo e come fosse data l'opportunità agli studenti di osservarli. Con ogni probabilità gli stessi strumenti venivano usati nelle lezioni laboratoriali.
Trenta anni dopo, a causa del crescente numero di iscrizioni nel secondo dopoguerra, l’amministrazione provinciale deliberò, nel 1952, che la nuova sede del Liceo diventasse palazzo Ridolfi-Da Lisca, un edificio del XVI secolo, nel centro storico di Verona. Qui venne allestita un’aula di fisica a gradoni, dove gli studenti potevano accomodarsi e ascoltare le lezini, osservando gli esperimenti svolti dai loro docenti e dai docenti tecnico-pratici dell’istituto. Accanto all’aula a gradoni vi era un laboratorio di fisica, accessibile solo ai docenti e ai collaboratori tecnici, nel quale, in apposite vetrine, trovarono spazio gli strumenti antichi di fisica; questa stanza, appena dopo il trasferimento nel palazzo Ridolfi-Da Lisca, veniva ancora chiamata: gabinetto di fisica. L’ala dell’edificio riservata alla fisica era poi completata da un’officina, poco distante dal laboratorio, dove venivano materialmente costruiti nuovi apparecchi e riparati quelli antichi. Gli strumenti risultavano in questo periodo nascosti alla vista degli studenti, a meno che non venissero loro proposti esperimenti che riguardavano direttamente gli apparati, i quali, per l’occasione, venivano portati dal laboratorio all’aula di fisica. Con il passare degli anni, per di più, la gran parte degli strumenti antichi dovette cedere il posto ad apparecchi più moderni e molti furono spostati in un magazzino, al piano superiore. Solo pochi strumenti, in particolare quelli di elettrostatica, rimasero nel laboratorio di fisica, per essere riproposti agli alunni3.
La centralità dell'aspetto laboratoriale, legato agli strumenti della collezione del liceo, la troviamo nelle parole di uno dei professori di Matematica e Fisica più rappresentativi della storia del Messedaglia: Abele De Marco, docente dalla fine degli anni '30 alla fine degli anni '60 e preside del liceo nel 1965, che nelle premesse didattiche all'insegnamento scriveva nel 1960 che era necessario sensibilizzare gli studenti "alla gioia e al fascino della esperienza brillantemente riuscita, in fisica"4.
La mostra degli strumenti nel 2003 ed il libro "100 strumenti antichi al Liceo Messedaglia"
Nel 2003 in occasione dell'ottantesimo anniversario del liceo fu allestita una mostra degli strumenti antichi nel Museo di Storia Naturale di Verona dal titolo: "Strumenti antichi al liceo Messedaglia", curata dall'allora tecnico di laboratorio Silvano Troiani e dalla docente di scienze Maria Angela Bernardi. Vennero allora esposti 44 strumenti dal 18 dicembre 2003 al 21 marzo 2004. A questo link si può accedere alla pagina del Museo di Storia Naturale dedicato alla mostra. Il lavoro di catalogazione e studio degli strumenti portò inoltre, in questa occasione, alla pubblicazione del volume: "100 strumenti antichi al Liceo Messedaglia". Il testo riporta foto, descrizioni ed approfondimenti di 100 fra gli strumenti più significativi in possesso del liceo. Va evidenziato il fatto che il libro e la mostra furono il risultato di tre anni di impegnativo lavoro in cui i due docenti aiutati da studenti, colleghi e collaboratori ripulirono, sistemarono e studiarono accuratamente gli strumenti.
Il "Progetto Museo di Fisica" e la costituzione del Museo degli strumenti antichi
Pochi anni dopo la mostra il liceo si trasferisce e dalla sede di palazzo Ridolfi-Da Lisca trova la sua collocazione nel grande complesso di via Bertoni, sede attuale del liceo. Il trasloco viene effettuato nell'estate del 2007 e gli strumenti, accuratamente imballati, vengono depositati per la maggior parte nel laboratorio di Fisica e in un magazzino al terzo piano. Altri strumenti tra i più significati ed ingombranti trovano spazio in biblioteca, in presidenza o esposti in un corridoio al terzo piano; il professor Paolo Cona insieme ad alcuni studenti valorizza alcuni di questi strumenti posizionandoli su eleganti strutture di legno, nel corridoio sud, del terzo piano dell'edificio. Nel 2017 inizia il "Progetto Museo di Fisica" con l'obiettivo di recuperare e catalogare l'intera collezione in possesso del liceo (si veda la sezione "Progetto"). Il professor Leonardo Aldegheri a partire dagli strumenti già esposti e dal libro della mostra, insieme ad alcuni studenti, inizia le ricerche sugli strumenti della scuola. Inizialmente il progetto si concentra sulla creazione di schede riguardanti gli strumenti, da inserire poi in un sito internet, con la creazione di un Museo virtuale. La concomitante ricorrenza del centenario del liceo ha spinto il progetto più in là verso la realizzazione di un vero e proprio museo. Dopo anni di studio degli strumenti, il museo fisico è stato realizzato ed allestito nel 2023, nel lungo corridoio del terzo piano, ala nord, della sede del liceo. L'inaugurazione è avvenuta il 25 novembre del 2023.
1 All’ingresso dell’odierno istituto tecnico commerciale Lorgna Pindemonte di Verona, una grande iscrizione ricorda il prezioso lascito; questo il testo inciso sull’iscrizione: "Marcantonio Bentegodi dottore nel diritto per quanto visse dal 25 aprile 1818 al 9 agosto 1873 fervido propugnatore di ogni progresso nel 15 novembre 1871 legò al comune di Verona un valsente di lire cinquecentomila circa perché’ tre quarte parti del reddito di esso fossero dotazione perenne di questo istituto tecnico e precipuamente incremento agli studi dell’ agricoltura della chimica della fisica e si erogasse il residuo nelle esercitazioni di ginnastica e scherma che afforzano i cittadini per la libertà".
2 AA. VV. "Cinquant'anni, nel cinquantenario del liceo scientifico A. Messedaglia, di Verona", edito a cura del comitato degli ex allievi del Messedaglia, Verona, 1974, p. 19.
3 Tutte le informazioni riguardanti le aule e i laboratori di fisica presenti nel palazzo Ridolfi-Da Lisca sono state tratte dall’apparato fotografico del testo: La nuova sede del Liceo Scientifico A. Messedaglia nel Palazzo Ridolfi di Verona. È stata inoltre indispensabile la testimonianza diretta dell’insegnante tecnico-pratico Silvano Troiani che, lavorando al liceo Messedaglia dagli anni ‘60 del secolo scorso, ha ricostruito la disposizione degli ambienti e il loro utilizzo.
4 AA. VV. "Cinquant'anni, nel cinquantenario del liceo scientifico A. Messedaglia, di Verona", edito a cura del comitato degli ex allievi del Messedaglia, Verona, 1974, p. 36.
Il curatore del museo
Leonardo Aldegheri