DATA/PERIODO: seconda metà XIX sec.
MISURE: lunghezza: 136 cm, altezza: 24 cm, larghezza: 15 cm.
MATERIALE: legno, ottone, ferro.
N° INVENTARIO: 622
Il sonometro è un dispositivo usato per l’osservazione dei fenomeni acustici prodotti da corde vibranti. La risoluzione del problema della determinazione del numero assoluto di vibrazioni nell'unità di tempo che produce un suono fu fondamentale per lo sviluppo dell'acustica. Al riguardo, fu essenziale la realizzazione del sonometro, messo a punto dal costruttore di strumenti parigino Albert Marloye (1785-1874).
Esso consiste in una tavola su cui vengono tese delle corde tra due cavalletti fissi, fra i quali ne può essere posto un terzo mobile. Le corde sono fissate ad un'estremità grazie a un piolo, mentre dall’altra parte dello strumento dei pesi ne regolano la tensione. Per ottenere il suono corrispondente a una specifica frequenza si può far vibrare la corda con un archetto, regolare la tensione della corda con i pesetti e, grazie ad un cavalletto, si può ridurre la porzione di corda che vibra. Facendo vibrare più corde contemporaneamente si possono confrontare i suoni generati, in particolare si possono misurare le lunghezze d'onda attraverso un metro in centimetri e una scala che mette in relazione le frequenze delle armoniche con la loro lunghezza d’onda.
In generale, studiando due frequenze diverse, il rapporto fra le lunghezze delle onde è uguale all'inverso del rapporto musicale fra i due suoni: come si verificò solo agli inizi del Seicento, quel rapporto corrisponde al rapporto inverso dei numeri delle vibrazioni nell'unità di tempo fatte dalla corda nei due casi.
Fra il 1700 e il 1711 J. Sauveur (1653-1716) fece degli esperimenti fondamentali col sonometro, studiando le proprietà delle onde armoniche e della propagazione di un’onda su una corda; coniò i termini “ventre” e “nodo”, ed enunciò le relazioni tra frequenza, lunghezza d’onda e lunghezza della corda, fondamentali nell’acustica.
disegno antico tratto da Ganot (1861); p.166
dettaglio dello strumento