DATA/PERIODO: seconda metà XIX sec.
MISURE: larghezza: 17cm, lunghezza: 17cm, altezza: 39cm.
MATERIALE: rame, vetro, oro, ceralacca, metallo.
N° INVENTARIO: 633
L’elettroscopio condensatore, conosciuto anche con il nome di elettrometro condensatore, venne ideato da Alessandro Volta per misurare piccolissime quantità di carica che non sarebbe possibile rilevare tramite le pagliuzze di un semplice elettrometro/elettroscopio. L’innovazione di questo strumento consiste nel condensatore montato superiormente, che permette di attirare abbastanza cariche da muovere le pagliuzze dorate.
Una faccia del condensatore è il disco fissato sopra la campana di vetro sormontato da uno strato di ceralacca che funge da dielettrico, mentre la seconda faccia viene appoggiata sopra, una volta afferrato dall’apposito manico.
Con l'elettroscopio condensatore Volta afferma di poter evidenziare l'elettricità prodotta dal contatto tra due dischi di metalli diversi: "Questa figura mette tutto davanti agli occhi", scrive a Mascheroni il 23 marzo 1799 in una lettera.