DATA/PERIODO: seconda metà XIX sec.
MISURE: lunghezza: 7 cm, larghezza: 7 cm, altezza: 23 cm, diametro sfera grande: 8,5 cm, diametro sfera piccola: 3 cm, interstizio: 7 mm
MATERIALE: legno, alluminio, ottone
N° INVENTARIO: 598
Questo strumento è costituito da un giogo di bilancia poggiato su apposito sostegno, ai cui estremi sono attaccate due sfere in legno dipinte, di massa e volume considerevolmente diversi tra loro. Esso fu costruito per dimostrare che la spinta di Archimede vale per tutti i fluidi, inclusa l’aria: si poneva lo strumento all’interno di una campana dalla quale veniva estratta l’aria grazie ad una pompa da vuoto e in questo modo l’equilibrio iniziale raggiunto dalle due sfere veniva sbilanciato nella direzione della sfera più grande. Ciò avviene perché inizialmente, nonostante la sfera più pesante sposti l’equilibrio della bilancia verso di sé, riceve una spinta maggiore dal fluido (l’aria) nel quale è immerso (difatti essendo più voluminoso sposta un peso maggiore d’aria, ricevendo di fatto una spinta equivalente verso l’alto maggiore di quella impressa alla sfera più piccola) e quando questa viene a mancare lo strumento si sbilancia ancor più verso di essa.
Disegno antico tratto da: Ganot, "Trattato elementare di fisica", 1861, pag. 102, figura 94.