DATA/PERIODO: 13/07/1868 a il 15/12/1868
MISURE: lunghezza: 60cm, larghezza: 23cm, altezza: 10cm
MATERIALE: legno, ferro, ottone
SCRITTE/FIRME: Tecnomasio Milano Longoni e Dell’Acqua
PREZZO: £25- £60
N° INVENTARIO: 773
In genere nelle macchine si possono distinguere due parti principali collegate tra loro tramite una trasmissione: una che fornisce energia meccanica e l’altra che la utilizza. Esistono diverse tipologie di questo strumento: la biella, che trasforma il moto rettilineo di un pistone in un moto rotatorio; la trasmissione a catena, nella quale il movimento della ruota viene trasmesso all’altra conservando il verso di rotazione iniziale; le trasmissioni roto-traslatorie, nelle quali il moto rotatorio viene convertito in un moto traslatorio rettilineo di un’asta.
Esistono poi altri modelli di trasmissione che consentono di trasformare il movimento rotatorio in movimento rotatorio con variazione di coppia. Ne sono esempio due ruote ellittiche o a cardioide, oppure 2 coni perpendicolari di diverso diametro.
Vi è inoltre il demoltiplicatore di velocità angolare che consiste in due ruote con raggio diverso a contatto tra loro. In questo modo il moto rotatorio viene trasmesso invertendo il verso con variazione di coppia. Il rapporto fra i periodi di rotazione, infatti, coincide con il rapporto dei raggi delle due ruote.
Abbiamo poi il giunto cardanico, inventato da Gerolamo Cardano (Pavia 1501- Roma 1576), il quale consente la trasmissione di moto rotatorio tra due alberi non allineati. E’ costituito da una croce con bracci uguali dalla quale si articolano gli alberi, inclinata di un angolo di 15°-20°, e per velocità molto basse anche fino ai 35°.
Esiste infine il “modello della vite senza fine”, che permette di trasferire il moto rotatorio di un’asta ad una ruota con asse ortogonale, sempre con variazione di coppia.
Disegno antico da: manuale di meccanica pratica ad uso degli uffiziali di artiglieria e degli ingegneri civili e militari