Lanterna da proiezione su supporto d'epoca

DATA/PERIODO: seconda metà XIX sec.

MISURE: larghezza: 70 cm, lunghezza: 31 cm, altezza: 49 cm

MATERIALE: stoffa, legno, vetro, ferro, ottone

SCRITTE/FIRME: E. Leybold’s Nachfolger Mechanische Werkstatten

N° INVENTARIO: 758

 

La lanterna da proiezione, diffusa dalla fine del Seicento fino alla fine dell’Ottocento viene anche detta lanterna “magica” per gli effetti di luce e l’illusione di movimento che potevano essere creati da un abile operatore; venne infatti utilizzata spesso da maghi e illusionisti per meravigliare ed impaurire l’ingenuo pubblico del tempo con l’apparizione di immagini spettrali, solo successivamente venne utilizzata a scopo didattico.

È costituita da una scatola di legno contenente una sorgente di luce, inizialmente una fiamma, poi sostituita, verso metà ‘800, dall’arco voltaico (che emette una luce bianca più intensa)  per questo si possono osservare ancora oggi i fori per il tiraggio ed il camino per l’uscita dei fumi. La luce viene riflessa da uno specchio concavo; sul foro di uscita della luce si trova un sistema di lenti ed un supporto per il telaio porta-immagini. Uno spioncino laterale, chiuso da una spessa lastra di vetro brunito, permetteva all’operatore di guardare all’interno e di regolare la distanza tra i carboni, senza rimanere abbagliato.  Il risultato è l’ingrandimento di un’immagine di figure piane grazie ad un sistema di lastre convergenti poste tra lo schermo e la lastra dove vengono impresse tali immagini e fatte scorrere a mano. Questa lanterna fu senza dubbio il predecessore del cinematografo.

Il supporto, anch’esso dell’Ottocento, consente la regolazione in altezza e l’inclinazione del piano di appoggio della lanterna.

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lanterna proiezione

Disegno antico tratto dal testo: ‘’Trattato elementare

di fisica sperimentale ed applicata’’, di A. Ganot, 1861.

declinazione

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