Macchina di Clarke

 

DATA/PERIODO: acquistata nel 1870.
MISURE: lunghezza: 58 cm, larghezza: 35 cm, altezza: 71 cm.
MATERIALE:  legno, vetro, ottone, rame, ferro, seta.
N° INVENTARIO: 752

 

Facendo ruotare rapidamente le bobine in prossimità dei poli del magnete, si genera una corrente che viene raccolta dalle spazzole. La corrente viene trasferita ad altri apparati tramite un serrafilo, ed è così usata per diverse esperienze.

La  scoperta dell’induzione elettromagnetica, fatta da  Faraday nel 1831, anticipa i principi su cui si basa il funzionamento delle macchine elettriche. Hippolyte Pixii costruì il primo generatore basato sull’induzione, con magnete rotante e bobine fisse e lo espose a Parigi nel 1832; l’anno seguente Saxton presentò a Cambridge un generatore con magnete fisso e bobine rotanti. L’inglese E.M. Clarke  fu probabilmente il primo a produrre generatori su scala commerciale.

La macchina in figura è composta da una calamita fissa a ferro di cavallo e da due rocchetti di filo di rame ricoperto di seta, che ruotano in un piano parallelo ad uno dei piani del magnete. La corrente indotta, che esce attraverso un commutatore formato da due mezzi anelli, consigliato da Ampère, risulta unidirezionale e pulsante.

Per passare da questa macchina da laboratorio ad una industriale non c’era molto da fare: bastava moltiplicare i rocchetti , facendoli  girare attorno ad una potente calamita o a più calamite. E’ quello che fece nel 1849 il professor F. Nollet; la sua macchina industriale era, in sostanza, un’unione ben riuscita di 60 macchine di Clarke. 

 

 100 Macchina magneto elettrica di Clarke

752a

Applicazioni dell elettricità ferrini

Disegno tratto da testo antico.

 

declinazione

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